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Antonella Russo
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Il transfert: meglio embrioni freschi o congelati?
April 11th, 2018Il nel nostro centro Eubios dei centri Fivet prof. Zech il transfert si effettua sempre in 5° giornata ovvero quando l’embrione ha raggiunto un più elevato stadio di sviluppo e l’ endometrio della donna è nella sua condizione migliore per accoglierlo.
Questo significa che procediamo quasi esclusivamente al trasferimento di blastocisti .
La possibilità di riuscita di una terapia non dipende esclusivamente dalla condizione della blastocisti ovvero se è fresca o congelata a parità di qualità. Le blastocisti infatti vengono classificate – con numeri o lettere a seconda della scala utilizzata – in base alla loro qualità che può variare da ottima a scarsa; ovviamente più vicina alla perfezione è maggiori saranno gli indici di successo.
Infatti stando alle statistiche di gravidanza positiva di tutti i nostri centri Fivet prof. Zech – ma anche di altri importanti centri – sono molto simili sia si tratti di embrioni – blastocisti – fresche che congelate, ovvero crioconservate.
Ciò che induce quindi il medico a scegliere quale strada intraprendere – ovvero se trasferire blastocisti fresche o congelate – è la situazione fisica della donna e soprattutto la condizione dell’endometrio che in alcuni casi è stressato dalla precedente stimolazione ormonale cui la donna è stata sottoposta sia per la produzione di ovociti che per l’ovulazione controllata.
Diverso invece è il caso di secondi/terzi tentativi quando di necessità si utilizzano blastocisti congelate.
L’aver raggiunto negli ultimi anni gli indici di successo simili su transfert eseguiti con embrioni freschi o crioconservati comporta anche dei vantaggi nelle seguenti situazioni:
- Se si dispone di embrioni (blastocisti) crioconservate non vi è la necessità di sottoporsi a ripetute stimolazioni per produrre nuovi ovociti sia per nuovi tentativi che per seconde/terze gravidanze
- Ridurre il rischio di gravidanze multiple pericolose per la mamma e i futuri nascituri trasferendo 1 o massimo 2 blastocisti
- Evitare l’iperstimolazione posticipando il transfert ad un secondo momento
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10 motivi per scegliere il nostro centro Eubios
March 20th, 2018- Facciamo parte del network Centri Fivet Prof. Zech leader europeo nel campo della medicina della riproduzione, con oltre 30 anni di esperienza
- Offriamo terapie personalizzate elaborate sulla specifica causa di sterilità della coppia
- Mettiamo al centro del nostro lavoro l’integrità della coppia e la salute del futuro nascituro
- Offriamo le tecniche più moderne e affidabili in merito alla PMA, testate e sperimentate nei nostri centri di ricerca
- Gli oltre 150 collaboratori tra medici, biologi ed embriologi del gruppo oltre ad aggiornarsi continuamente sono in continuo contatto tra loro in modo da offrire alla coppia la migliore terapia possibile
- I nostri indici di successo sono superiori alla media nazionale
- Il transfert dell’embrione avviene di prassi in 5^ giornata cioè allo stadio di blastocisti.
- La terapia ormonale di stimolo è sempre calcolata, controllata e monitorata su ogni singola paziente in modo da ridurre al minimo il rischio di iperstimolazione ovarica
- Nel nostro centro eseguiamo tutti i livelli di PMA compresa la fecondazione eterologa, la diagnosi e lo screening preimpianto sull’embrione, senza più necessità di recarsi all’esterno
- Nei protocolli di ovodonazione il nostro team medico seleziona personalmente le donatrici seguendo le normative europee e le indicazioni dei centri trapianto. Ad ogni coppia viene assegnata una singola donatrice (metodo “one to one”), con fertilizzazione degli ovociti “a fresco” e crioconservazione blastocitaria con il metodo della “vitrificazione”.
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I centri FIVET Prof. Zech sbarcano a Rimini
July 3rd, 2017
Siamo fieri di annunciare che a Rimini, presso la Clinica Nuova Ricerca, eccellenza nazionale di day Surgery, è stato inaugurato il Centro di Fecondazione Medicalmente Assistita unico partner in Italia dei Centri Fivet Prof. Zech.
Essere stati scelti come partner di un’istituzione molto importante a livello territoriale e nazionale è un grande onore da parte di tutto il gruppo Centri Fivet Prof. Zech.
Il Centro PMA di Rimini segue le stesse modalità, gli stessi iter e gli stessi standard qualitativi di tutti i nostri centri. Medici, biologi, infermieri e segreteria hanno appreso il nostro modus operadi per cui possiamo garantire che gli indici di successo sono gli stessi di tutto il gruppo.
Presso la clinica di Rimini effettuiamo trattamenti IUI, FIVET e ICSI, IMSI a seconda della situazione di ogni coppia. Si tratta di terapie altamente personalizzate in base alle quali differiscono costi, tempi e modalità.
Per quanto riguarda invece al fecondazione eterologa le coppie vengono indirizzate sempre in Italia ma nel nostro Centro di Merano
L’aver intrapreso questa partnership è prima di tutto conferma dell’essere leader a livello europeo nella medicina della riproduzione ed è un modo per essere più vicini geograficamente a molte coppie provenienti dal centro e sud Italia.
Per qualsiasi informazione a riguardo potete contattare la clinica Nuova Ricerca di Rimini o il nostro centro di Merano.
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15 anni di PMA
March 16th, 2017
Lo scorso ottobre il centro Eubios di Merano ha festeggiato ben 15 anni di attività. Un compleanno importante che – inquadrato in una realtà di oltre 30 anni, quali sono quelli del gruppo Centri FIVET Prof. Zech del quale fa parte, e in un territorio dove opera una delle strutture pubbliche più affermate d’Italia – è indice della professionalità, della qualità e dell’efficienza della struttura.
Per l’occasione abbiamo intervistato il dott. Giorgio Comploj, fondatore con il dott. Paolo Netzbandt, e dirigente del della sede italiana per farci raccontare di questa lunga esperienza in merito alla procreazione assistita, per capire cosa è cambiato nel corso degli anni ma anche quali sono le previsioni future.
“In questi 15 anni abbiamo constatato che le coppie che si rivolgono a noi per problemi di sterilità arrivano già da un percorso di PMA e in molti casi hanno anche effettuato dei trattamenti di FIVET per questo motivo hanno un’aspettativa molto alta. Arrivano da tutto il territorio nazionale, con particolari picchi dal nord e sud Italia. Moltissime coppie sono arrivate da noi a seguito di indicazioni da parte di medici specialisti, o grazie al passaparola che con il passare degli anni è diventato più consistente, mentre negli ultimi tempi tante hanno saputo di noi grazie al web.”
– Ovviamente è stato spontaneo chiedere al dott. Comploj se è cambiato qualcosa nell’approccio verso le coppie – avendo visto davvero tantissimi casi – e verso quello che è il lavoro di tutti i giorni e la risposta ha subito messo in luce quello che si ritrova nella rete.
“La nostra filosofia è quella – e lo sarà sempre – di offrire alle coppie il meglio delle conoscenze scientifiche combinate con le più moderne tecnologie per ottenere la massima possibilità di avere il figlio tanto atteso. Il rispetto, della coppia e del futuro nascituro e l’eccellenza in tutti gli steep dell’iter sono le nostre due parole chiave.
Ciò che è davvero cambiato nel nostro lavoro sono i tempi in quanto tutti – per come è strutturata la nostra società – esigiamo velocità di reazione, risposte immediate e tempi brevi e questo comporta nel nostro lavoro ritmi serrati.”
– E’ cambiato qualcosa in merito all’infertilità negli ultimi anni?
“In questo caso è opportuno scindere l’incidenza dei fattori femminili da quelli maschili. Per le donne abbiamo notato come siano sempre maggiori le coppie che si rivolgono a noi per problemi legati all’età avanzata di concepimento – quindi minori possibilità di gravidanza – ma sono anche aumentati notevolmente i casi di endometriosi. Riguardo alla sterilità maschile sono aumentate notevolmente le percentuali ma in questo caso però, sono stati fatti passi da giganti e grazie alle nuove tecnologie si riescono ad ottenere ottimi risultati senza ricorrere alla fecondazione eterologa.”
La parola eterologa chiama facile la domanda successiva: ma i continui cambiamenti legislativi in merito alla PMA, il permettere, bloccare poi limitare e poi ancora permettere quanto ha interferito in questi anni nel vostro lavoro?
“Facendo parte di una realtà europea ci rendiamo conto ogni giorno che la poca chiarezza legislativa in merito a questi argomenti non aiuta né noi medici che operiamo nel settore né le coppie che, soprattutto negli anni a venire sono dovute andare all’estero per trovare soluzioni. In Austria o in Repubblica ceca a livello giuridico è molto chiaro cosa si può e come e cosa non si può; da noi invece è tutto sempre e molto vago. Certo l’aver eliminato il limite dei 3 ovociti da fecondare ha aumentato le possibilità di successo di una gravidanza in moltissimi casi e bloccato il flusso delle coppie verso l’estero per quel che riguarda la fecondazione omologa. Per quel che riguarda invece la fecondazione eterologa l’averla ufficializzata in questo modo equivale nella pratica all’impossibilità di metterla in atto. Dal canto nostro far parte di una realtà leader a livello europeo nel campo della fecondazione assistita, quale lo sono i Centri Fivet Prof. Zech appunto, equivale a seguire degli standard che nascono già seguendo una normativa europea , che in alcuni casi vanno limitati secondo quanto stabilito dalle leggi del nostro paese.”
– 15 anni sono tanti se pensate che i bimbi nati dalle prime terapie (1988) sono nel pieno dell’adolescenza…e voi come siete cresciuti?
“Prima di tutto il nostro staff interno, basti pensare che negli ultimi due anni c’è una giovane ginecologa, la dott.ssa Poli, che affianca il dott. Netzbandt e me, per noi parlare poi delle infermiere e dei biologi, oltre alle diverse segretarie indispensabili per star dietro a quella velocità di reazione detta prima. Ma il punto più importante sono sicuramente i nostri Infopoint radicati su tutto il territorio nazionale – sono ben 7 – che offrono consulenza in modo che questa prima fase, importantissima per attuare una terapia personalizzata sulla singola coppia, sia il più vicina possibile ai nostri pazienti. In questo modo noi qui a Merano possiamo maggiormente concentrarci sulla parte terapeutica.”
– L’ultima domanda non può che riguardare il futuro. Quali sono le tendenze in merito alla procreazione assistita?
“Tre sono le grandi correnti: terapia personalizzata, far parte di gruppi sempre più strutturati – perché solo questi possono garantire standard qualitativi elevati – e ultimo ma assolutamente non meno importante lo screening pre-impianto. I primi due punti sono il nocciolo della nostra realtà e della nostra filosofia. Per quanto riguarda lo screening pre-impianto, che in molti casi già eseguiamo, invece c’è ancora tanto da sviluppare…ma questo è un altro argomento.”
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A-Z: un piccolo glossario per capirci chiaro
February 20th, 2017Quando si parla di procreazione assistita è matematico imbattersi in termini, acronimi ed espressioni di cui spesso non si è sentito mai parlare prima. Per cui abbiamo deciso di creare questo piccolo vocabolario che speriamo possa essere utile a tanti. La cosa più sorprendente sarà scoprire come molti che si credono esperti in materia utilizzano impropriamente non poche parole. Ovviamente l’ordine è quello alfabetico, i simboli aiutano ad orientarsi meglio 😉
A volte l’involucro esterno della cellula uovo (zona pellucida) può essere molto resistente, rendendo perciò impossibile all’embrione il liberarsene. In tali casi, la zona pellucida viene aperta per mezzo di micropipette, con tecniche laser o con sostanze chimiche, per facilitarne il cosiddetto “Hatching”, ovvero l’impianto dell’embrione.
Con il termine blastocisti si intende un embrione in quarta/sesta giornata dopo la fecondazione
Si tratta di un processo grazie al quale cellule o tessuti vengono conservati portandoli a bassissime temperature (normalmente a −196 °C). Questo permette di mantenere inalterata la struttura e la funzione delle cellule, per un loro utilizzo nel tempo.
Diagnosi Genetica Preimpianto (PGD)
Consiste nello screening genetico dell’embrione prima del suo trasferimento nell’utero, costituendo così un sostegno al processo decisionale. La valutazione giuridica della procedura differisce notevolmente da un paese europeo all’altro. Qui ci sono tutte le info utili in merito http://www.fivet-procreazione-blog.com/pgs-screening-genetico-pre-impianto
Sono coloro che mettono a disposizione i loro ovociti dopo specifico trattamento. Vengono reclutate direttamente dal personale medico con criteri molto rigidi dettati da direttive europee (Dir. 2004/17/EC) e la loro età è sempre compresa tra i 20 e i 34 anni con una media di 20/26. Come previsto dalla normativa vige l’anonimato reciproco. Tutte le donatrici vengono sottoposte a esami specifici come lo screening anamnestico, clinico, ormonale e infettivologico, che per un’ulteriore garanzia viene ripetuto anche nel giorno del Pick Up. Viene inoltre fatta una mappa cromosomica e il test per la Fibrosi Cistica.
Consiste nella donazione di spermatozoi da un uomo ad un altro per permettere una gravidanza.
Si tratta della mucosa che riveste internamente le pareti dell’utero. Nella donna in età fertile l’endometrio ha uno spessore di 1-12 mm., che varia a seconda della fase del ciclo mestruale. Nei cicli di PMA, prima della fase di transfert embrionario, lo spessore dell’endometrio viene monitorato per eseguirlo quando l´endometrio ha uno spessore e una struttura adeguata a favorirne l´attecchimento.
Consiste nella „divisione“ degli ovociti ottenuti da una donatrice, fra più coppie riceventi. Si parla di “Egg sharing in terapia” nel caso di utilizzo di ovociti “donati” da una donna già in terapia per una sua problematica di infertilità. Questa strada pone delle notevoli limitazioni oltre a problemi etici. Questo è il motivo per cui nei nostri Centri FIVET Prof. Zech non eseguiamo il cosiddetto “egg-sharing”, ma solo la tecnica “one-to-one”, cioè l’assegnazione di tutti gli ovociti prodotti da una donatrice per un’unica ricevente.
Abbreviazione utilizzata per “Intra Cytoplasmic Sperm Injection”. E’ una tecnica che consiste nell’iniezione di un singolo spermatozoo direttamente nel citoplasma ovocitario per fecondare la cellula uovo.
Si tratta del trasferimento in utero di embrioni generalmente al 3° ancor meglio al 5° giorno di sviluppo, le cosiddette blastocisti. Si distingue dal trasferimento di embrioni congelati – anche detti crioconservati o vitrificati – precedentemente per precise indicazioni (residuati da precedenti terapia, perché sottoposti a biopsia embrionaria, per impedimenti della donna, ecc.). Attualmente gli indici di impianto “a fresco” o “da congelato” sono sostanzialmente simili.
Abbreviazione utilizzata per “Intra cytoplasmic Morphological Selected Sperm Injection”. Procedura in linea di principio equivalente alla tecnica ICSI, con la differenza sostanziale, tuttavia, che la valutazione morfologica degli spermatozoi si basa sulla microscopia ad alta risoluzione (ingrandimento fino a 12.500 volte). La presente procedura permette di selezionare in maniera più precisa lo spermatozoo migliore da utilizzare nella fecondazione in vitro.
Una procedura utilizzata nei casi di insufficiente produzione spermatica o scarsa motilità. Tecniche speciali di laboratorio vengono impiegate per la preparazione ed attivazione di liquido seminale e successiva iniezione con microcannule nella cavità uterina al momento dell‘ovulazione.
Abbreviazione utilizzata per “Implantation Support Medium Transfer”. Una procedura mediante la quale vengono introdotti alcune sostanze messaggere nella cavità uterina due giorni prima del transfer per ottimizzare la ricettività dell’endometrio per l’embrione.
E’ una tecnica di fecondazione assistita di tipo eterologo che prevede la donazione di ovociti. Il presupposto per una ovodonazione è l’integrità anatomica dell’utero della ricevente e che gli ovociti della donatrice siano giovani e di buona qualità. Sono diversi i casi ai quali si ricorre all’ovodonazione primo fra tutti i ripetuti fallimenti di fertilizzazione in corso di FIVET/ICSI, la ridotta riserva ovarica o l´età avanzata della paziente. http://www.eizellspende.eu/it-it/eizellspende/reasonsforeggdonation.aspx
Le cellule uovo, anche chiamati ovuli o ovociti altro non sono che i gameti femminili, ovvero quelle cellule preposte alla riproduzione. Gli ovuli sono contenuti all’interno delle ovaie in cui migrano già durante la vita fetale. Pensate che il patrimonio ovarico di una donna viene prodotto durante il 5º mese di gravidanza della mamma quando le ovaie producono 6-7 milioni di ovociti primari; molti di questi ovociti muoiono nel giro di pochi mesi e alla nascita ne rimangono in vita circa 2 milioni, diminuendo a 30-40 000 nella fase della pubertà. Si stima che nell’arco della vita dell’individuo, solo 300-500 ovociti primari giungono a maturazione completa senza degenerare.
Consiste nella somministrazione di preparati ormonali per ottenere la maturazione degli ovociti. Nelle ovaie l’ormone follicolostimolante FSH stimola la progressione dei follicoli verso l’ovulazione.
Il prelievo degli ovociti, questo il significato letterale, viene effettuato dopo la stimolazione ormonale e dopo circa 36-37 ore dalla somministrazione di HCG, per aspirazione transvaginale, sotto controllo ecografico. Con una sonda ecografica transvaginale si evidenziano i follicoli nell’ovaio e con l’aiuto di un ago sottile e sempre sotto controllo ecografico, si oltrepassa la parete vaginale e si aspira direttamente dall’ovaio il liquido follicolare che generalmente (ma non sempre) contiene la cellula uovo. Per eliminare il disagio della paziente questa procedura si pratica nella maggioranza dei casi con una lieve sedazione. Dopo il prelievo, che dura dai 10 ai 20 minuti, la paziente rimane in osservazione un paio d’ore: il tempo di smaltire l’effetto della sedoanalgesia. Gli ovociti recuperati vengono quindi fertilizzati con gli spermatozoi del partner.
Abbreviazione utilizzata per “Testicular Sperm Aspiration”. La procedura consiste nel prelievo di un pezzettino di tessuto dai testicoli tramite l’agoaspirazione con ago sottile. Specifiche tecniche di laboratorio vengono poi usate per prelevarne gli spermatozoi.
Abbreviazione utilizzata per “Testicular Sperm Extraction”. Procedura in linea di principio equivalente alla tecnica TESA, con la differenza che il pezzettino di tessuto viene rimosso.
Il trasferimento embrionario è una procedura di pochi minuti, solitamente indolore che avviene utilizzato un catetere sottile e flessibile per trasferire gli embrioni nella cavità uterina passando attraverso la vagina e il collo dell’utero. Dopo il trasferimento embrionario la paziente rimane in posizione supina per alcuni minuti e poi può tornare al proprio domicilio. A questo punto si attende l´eventuale annidamento, un processo naturale che in parte si può solo agevolare tramite una terapia ormonale o con un adeguato stile di vita ,ad esempio evitando il fumo, il consumo eccessivo di alcol ed i movimenti bruschi (come il sollevamento veloce di cose pesanti).
E’ una tecnica di crioconservazione rapida, molto indicata e gli ovociti e per gli embrioni. Si passa per immersione rapida in azoto liquido direttamente allo stato “vitreo”, riducendo così la formazione di cristalli di ghiaccio che possono danneggiare le delicate strutture cellulari. Nei ns laboratori abbiamo messo a punto la “VitriSafe” ovvero una a metodica in cui la vitrificazione avviene in un “sistema chiuso”, non a contatto diretto con il crioprotettore, garantendo un’alta sicurezza dalle contaminazioni. http://www.fivet-procreazione-blog.com/vitrificazione/
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Crioconservazione: come salvaguardare la propria fertilità!
January 23rd, 2017Ecco una forma di prevenzione alla quale molte giovani donne dovrebbero iniziare a pensare.
Ha fatto scandalo lo scorso settembre il Fertility day ovvero la giornata nazionale dedicata all’informazione sulla fertilità umana indetta dal ministero della Salute. Tutti ne hanno parlato, sparlato e straparlato ma una cosa è certa: l’età media della prima maternità per le donne italiane è di poco superiore ai 30 anni. Purtroppo però per una donna la fertilità è inversamente proporzionale all’età e partendo dal presupposto che la massima fertilità si ha tra i 20 e i 25 anni è chiaro il motivo per cui andando avanti con l’età le possibilità di avere un bimbo diminuiscono.
Riassumendo tutto questo in un grafico si capisce come mai tante coppie negli ultimi anni ricorrono alla procreazione assistita, senza aggiungere a questa problematica altri numerosi fattori che possono compromettere la fertilità femminile e/o maschile. età della donna fertilità:
età della donna | fertilità |
20-25 | ca100% |
26-29 | 80-100% |
30-35 | 50-55% |
36-39 | 18-25% |
40-44 | 5-7% |
45-49 |
Inf 1-2 % |
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Le possibilità di gravidanza gemellare nella fecondazione assistita
April 18th, 2016La premessa è d’obbligo farla…Chi scrive è mamma di gemelli, due per l’esattezza, maschio e femmina per cui l’argomento oltre a starmi particolarmente a cuore è trattato da chi ha cognizione di causa.
Negli ultimi dieci anni sono aumentate esponenzialmente le gravidanze gemellari moltissime delle quali, non capisco perché nasconderlo, sono frutto di tecniche di procreazione assistita. Infatti stando alle statistiche, nel caso di un trasferimento di due o più embrioni è da aspettarsi un indice di gravidanze gemellari del 20% circa e del 2% di gravidanze trigemine nel caso del trasferimento di tre embrioni.
Queste statistiche però cambiano notevolmente per quel che riguarda i numeri specifici del nostro Centro Eubios di Merano. Stando agli ultimi dati utili, quelli del 2014 (i dati del 2015 non sono ancora pubblicabili visto che sono ancora in corso le gravidanze di dicembre che si concluderanno orientativamente a settembre 2016) infatti, le gravidanze gemellari si attestano a meno del 10% nelle pazienti con un’età massima di 39 anni. Qui sotto è poi riportata la tabella nello specifico.
Età Paziente | n Transfer tot |
Gravidanza clinica / ET [%] |
Gravidanze gemellari [%] |
≥34 | 67 | 46,3 | 9,0 |
35-39 | 104 | 36,5 | 8,7 |
40-42 | 60 | 23,3 | 1,7 |
≤43 | 22 | 9,1 | 0,0 |
Questa differenza di tendenza è da collegare al fatto che per ogni paziente viene creata una terapia personalizzata che monitora e controlla, passo dopo passo, i valori ormonali in modo da controllare la produzione di follicoli prima e ottimizzare il transfert a sole una massimo due blastocisti (le migliori di qualità ovviamente) – ovvero quegli embrioni createsi al quinto giorno dalla fecondazione – che hanno più possibilità di attecchire e trasformarsi in gravidanza. Tutto questo viene fatto in vista dell’ormai constatata certezza che le gravidanze plurigemellari sono un rischio sia per la madre che per i futuri bambini.
Il motivo di questo post non è certo quello di scongiurare le gravidanze gemellari anzi, è invece quello di voler tranquillizzare quelle coppie che sono titubanti nell’intraprendere la strada della fecondazione assistita. La maternità è un dono grandissimo per la coppia e se è doppia ancora di più. Certo ogni gravidanza gemellare è diversa da un’altra, ma quello che le accomuna tutte è la capacità di noi genitori di moltiplicare l’amore per i nostri gemelli, fin da quando vediamo due minuscoli puntini battere ad intermittenza su un monitor, e la forza che riusciamo a trovare per affrontare tutte le fasi che verranno.
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Sempre più vicini: gli “Info Point Eubios”
November 23rd, 2015In una società dove ormai non esistono più barriere e confini, dove grazie ad un negozio virtuale – grande o piccolo che sia – indossiamo un capo ricercato o un accessorio fatto a mano a migliaia di km da casa nostra, dove è prassi restare in contatto con gli amici grazie a Skype o a Facebook dove insomma è tutto facile da reperire e trovare anche noi di EuBios ci siamo fatti più vicini.
Come più volte detto – e come continuiamo a dire – preso atto che nella coppia c’è un problema di sterilità bisogna subito fare un’analisi dettagliata della situazione per intraprendere nel più breve tempo possibile una terapia personalizzata. Senza creare allarmismi e panico è importante rivolgersi presso un centro specializzato che – una volta eseguita una corretta diagnosi – indirizzi la coppia verso la tecnica di riproduzione assistita consona al proprio caso. Ecco perché è importantissima la prima visita ed ecco perché secondo la nostra filosofia ed etica questa preveda un onorario standard indipendentemente dal tipo di terapia si decida di intraprendere.
In vista di tutto questo quindi ci siamo fatti più vicini – e lo saremo ancora di più nel corso del prossimo anno – aprendo sul territorio nazionale degli Info point ovvero delle piccole succursali presso le quali poter eseguire la prima visita sulla base della quale è possibile capire come procedere. Un modo per avvicinarci alle coppie più lontane, un modo per ridurre le spese nell’intraprendere una strada che per molti risulta un grande impegno economico e un modo per farci conoscere.
I medici ai quali ci appoggiamo sono dei professionisti che dopo una adeguata formazione nei nostri Centri, operano secondo i nostri format rodati ormai da più di un decennio e migliorati con le esperienze di questi anni. Gli studi ginecologici rispettano i nostri standard qualitativi. Il rispetto e l’integrità della coppia sono alla base di tutto. Le coppie che hanno riscontrato problemi di sterilità possono quindi rivolgersi ai nostri colleghi che eseguiranno la prima visita nello stesso modo in cui operiamo a Merano e negli altri centri prof. Zech. A quel punto, nel rispetto della privacy passeranno a noi la cartella clinica cosicché possiamo – carte alla mano – capire quale terapia personalizzata intraprendere.
Ecco le località presso le quali siamo attivi:
- Modena presso lo studio medico del dott. Ezio Bergamini
- Racconigi in provincia di Cuneo presso lo studio medico del dott. Ezio Zerbino
- Pescara presso lo studio associato di ginecologia e andrologia della dott.ssa Angelica Bottari e del Prof. Andrea Ledda
- Firenze presso l’istituto medico specialistico Medlight nella persona del dott. Roberto Corti
- Cutrofiano in provincia di Lecce presso l’ambulatorio ginecologico della dott.ssa Annunziata Marra
- Parma presso ambulatorio Medico Chirurgo di Ostetricia e Ginecologia del dott. Roberto Trentadue e della dott.ssa Monica Longhi
Per informazioni prenotazioni o richieste riguardo ai nostri “Info Point Eubios” potete inviare una email a info@fivet-ivf.it oppure – se preferite un sostegno concreto e preferite affidarvi alla voce di una persona – chiamare il numero verde 848 800771.
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Eterologa: ecco perché la eseguiamo ancora presso in nostro centro di Pilsen
December 29th, 2014La scorsa primavera, sulla scia delle normative europee, è stato abrogato l’articolo della legge 40 che vietava in Italia la fecondazione eterologa. Il ministero della salute ad oggi non ha ancora emanato una legge che regolamenti i molti aspetti giuridici della materia, ma solamente alcune “linee guida„ a cui possono aderire le singole regioni. Alcune regioni, infatti, hanno dato l’autorizzazione a procedere ma, i centri che hanno iniziato a trattare i casi di coppie sterili, a quanto ne sappiamo, si rivolgono quasi esclusivamente a coppie in cui la sterilità riguarda l’uomo. In questi casi infatti è possibile rivolgersi alle numerose banche del seme.
Più difficile è invece l’applicabilità pratica per l´ovodonazione. Utilizzare ovuli congelati importati da altri paesi non garantisce livelli di successo affidabili, per cui non si rischia. Anche la pratica del “Egg sharring”, cioè l’utilizzo di ovociti “donati” da una donna già in terapia per una sua problematica di infertilità, pone delle notevoli limitazioni e problemi etici. Risulta invece impossibile rivolgersi a delle donatrici tout court perché mancano le leggi in materia. Quali controlli medici e farmacologici vanno fatti alle donne che decidono di donare i propri ovuli? E con che scadenza? Inoltre vanno retribuite per lo “stress” cui sono sottoposte? Va garantito l’anonimato per sempre, o questo deve durare fino alla maggiore età del bambino? Purtroppo non esistono delle leggi univoche a livello europeo alle quali fare riferimento perché in ogni stato vigono norme diverse.
A questo punto – per una questione di professionalità e salvaguardia del bambino, della coppia e della donatrice – il nostro centro continua ad appoggiarsi al centro di Pilsen in Repubblica Ceca dove la normativa è chiara e dove il nostro team opera già da diversi anni. Solo nel momento in cui sarà emanata una normativa nazionale ben precisa che ovviamente garantisca elevati indici di successo, allora procederemo anche nel Centro italiano di Merano a trattare casi di sterilità sia femminile che maschile che necessitino di pratiche eterologhe.
Le infermiere: un costante e continuo supporto
December 22nd, 2014Durante i trattamenti di ICSI o IMSI la coppia affronta momenti particolarmente impegnativi sia dal punto di vista fisico che psicologico, che possono raggiungere il culmine, soprattutto per le donne in due fasi: quello che precedere il pick-up e quello che segue il transfert. In queste due step infatti, si è da sole a casa, lontane dalla struttura e per quanto ci sia il supporto del partner, si è spesso assalite da mille dubbi, domande, paure e preoccupazioni. E così i protocolli di cura assegnati dai medici – prima così chiari e ovvi – ora sembrano far nascere ogni tipo di incertezza.
Il nostro centro di Merano Eubios, parte del circuito centri di fecondazione assistita FIVET prof Zech, però non lascia mai da sola una propria paziente, soprattutto in queste due fasi. Lo staff delle infermiere, con le quali si viene a conoscenza fin dalle prime visite, è sempre raggiungibile tramite e-mail o telefono e questo è ciò che fa la grande differenza con i centri pubblici e quelli all’estero.
La prassi, salvo casi particolari, prevede che le pazienti si consultino con le infermiere per la trasmissione dei valori da monitorare in fase pre e post transfert. Sono poi loro che, consultato il medico, indicano come procedere. Ma loro ci sono anche per “altro”, ci raccontano Renate, Carmela e Ulrike.
“Molte pazienti chiamano per un conforto, per avere da parte nostra la tranquillità che tutto sta procedendo nel giusto modo; altre invece, imbarazzate, fanno domande ovvie ma in tutti i casi noi siamo qui a rispondere e dare ascolto perché il nostro lavoro è fatto prima di tutto di umanità”.
Stando al protocollo il rapporto paziente/infermiera prevede che durante la fase che precede il pick-up – ovvero quella che provoca la stimolazione follicolare attraverso l’assunzione di ormoni – le pazienti trasmettano alle infermiere i valori delle ecografie fatte secondo un preciso calendario, per il monitoraggio degli ovociti (numero e dimensione). Questo succede perché molte delle pazienti risiedono lontane dal nostro centro e quindi si recano presso strutture vicine a casa propria per controllare che si sta procedendo con il giusto dosaggio ormonale.
Il rapporto paziente/infermiere – dopo la fase vis à vis durante il giorno del transfert quando una di loro è sempre presente in sala – prosegue a distanza quando le pazienti contattano loro per comunicare, a distanza di 15/17 gg dall’impianto, i valori delle beta emersi dalle analisi del sangue. Anche in questo caso le infermiere si consultano con il medico per definire come procedere nella fase successiva.
Ma come già detto siamo persone e persone sono le coppie che vengono qui con il desiderio di avere un bambino per cui a quello che è stabilito dalla prassi e dai protocolli si affianca il sostegno, l’aiuto, il conforto e la gioia che tutto lo staff, medico e paramedico, è pronto a dare in ogni momento.