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Differenza tra ICSI E IMSI

 Fivet: fecondazione assistita

Quando si parla di fecondazione assistita si fa riferimento a diverse tecniche che hanno per nome delle strane sigle. La prima impressione che si ha, nel sentirle, è di totale incomprensione e ignoranza in merito. Per questo ci siamo affidati alla dottoressa Christa Platzer, la biologa responsabile del laboratorio del centro Eubios Centri Fivet prof. Zech di Merano, in modo da farci spiegare in modo semplice e chiaro cos’è la Fivet, cosa si intente per ICSI E IMSI e soprattutto qual è la differenza tra queste ultime.

“La prima cosa da tenere presente, dice la biologa, e che stiamo parlando di tecniche di secondo livello di fecondazione assistita perché quando si parla di Fivet, ICSI e IMSI si fa riferimento alla fecondazione in vitro, ovvero alla fecondazione extracorporea. Tradotto in parole più semplici, l’incontro tra le cellule riproduttive della coppia avviene in laboratorio e solo in seguito alla fecondazione si procede con il transfert dell’embrione nell’utero della donna. L’acronimo FIVET che sta infatti per Fertilizzazione In Vitro con Embryo Transfer, indica appunto questo tipo di fecondazione assistita”.

A complicare le cose è che spesso il termine FIVET viene anche usato per indicare una specifica tecnica di fecondazione, ovvero la prima messa in atto nel 1978. Stando a questa tecnica di fecondazione assistita, una volta prelevati gli ovociti dalla donna e gli spermatozoi dall’uomo, questi vengono messi in contatto all’interno di un incubatore lasciando che la fecondazione avvenga naturalmente, ovvero che lo spermatozoo da solo penetri lo strato esterno dell’uovo fecondandolo. Nei casi di sterilità maschile più grave questa tecnica non riscontra dei grandi successi perché necessita di spermatozoi “normali” per poter fecondare l’ovocita in quanto quelli anomali non riescono a penetrare la barriera di quest’ultimo.

“Per questo, con il passare degli anni, grazie ai continui studi in merito, si è arrivati a tecniche più mirate. E’ il caso della ICSI e della IMSI – prosegue la dottoressa – che vengono definite tecniche iniettive, ovvero dove siamo noi biologi che, scelti i migliori spermatozoi e i migliori ovociti iniettiamo sotto microscopio con un micro ago un unico spermatozoo all’interno di ogni singolo uovo, non lasciando quindi al caso la fecondazione vera e propria”. La differenza tra ICSI e IMSI sta non nella metodica ma nell’utilizzo di due differenti apparecchiature che permettono al biologo di vedere gli spermatozoi con ingrandimenti differenti.

ICSI vs IMSI

La metodica ICSI– che significa iniezione intracitoplasmica dello spermatozoo – si basa su una valutazione morfologica da parte del biologo che, grazie a un ingrandimento 200-400x, riesce a scegliere con cura quali spermatozoi utilizzare.
La metodica IMSI – iniezione intracitoplasmica dello spermatozoo morfologicamente selezionato – non è altro che un miglioramento della precedente perché l’apparecchiatura in uso permette al biologo di osservare gli spermatozoi con un ingrandimento di 6-7000x riuscendo ad individuare in questi ultimi delle anomalie che con la ICSI non si riuscirebbero a vedere. In questo modo vengono scelti solo quelli perfetti che garantiscono una buona fecondazione.

“Ovviamente queste differenti tecniche vengono utilizzate a seconda del tipo di infertilità della coppia, anche se quella più usata qui da noi a Merano e la IMSI – prosegue la biologa. Detto questo, tutto è molto più semplice in materia di FIVET, ICSI E IMSI e non meravigliatevi se molte persone utilizzano e sfoggiano questi acronimi in maniera del tutto inopportuna”.


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